Omicron 5 sfugge

In un’intervista Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, descrive l’ultima fenomenologia del virus

Un dato su tutti è quello per cui si riesce a monitorare con maggiore difficoltà la diffusione dell’ultima variante perché con la forma di tampone-fai-da-te si evita la verifica in farmacia per cui molti casi restano celati alla rilevazione dell’Istituto Superiore di Sanità.

Questo comporta minore controllo ed eccessiva libertà da parte dei pazienti, affetti da contagio, che appena apparentemente superano gli effetti più evidenti del contagio escono di casa e rischiano di infettare

Ma nell’intervista rilasciata dal virologo Giorgio Palù su Rai Radio Uno si è messo in evidenza il rapporto tra questa nuova sotto-variante (cosiddetta sottovariante Omicron Ba.5) e i sistemi di prevenzione adottati con la vaccinazione. Omicron 5 “è molto più immuno-evasiva”. Ha detto Palù. “Il tasso di reinfezione giornaliero – spiega sempre il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco – si aggira intorno al 7% perché ha delle mutazioni che consentono di evadere la risposta degli anticorpi indotti dall’infezione naturale e anche dalla tripla vaccinazione o addirittura dal secondo booster”. Diversità che potrebbe imporre di aggiornare i vaccini anti-Covid.