La prima pandemia non influenzale di sempre


Ne parla su The Science George Gao, direttore generale del Centro Cinese per controllo e Prevenzione delle Malattie

A due mesi di distanza le autorità cinesi che hanno combattuto con successo contro il Covid19 parlano coi giornalisti.
Nell’intervista su The Science, George Gao, insiste sul concetto di “distanziamento sociale” come strategia essenziale per il controllo di eventuali malattie infettive: “specialmente se si tratta di infezioni respiratorie”. Ma va detto che i sistemi di aggressione all’espansione del virus e al suo propagarsi nelle vie respiratorie del malato sono falsati dal fatto che al momento avevano proiezioni farmacologiche inesistenti. Gao infatti ammette: “abbiamo utilizzato strategie non farmaceutiche”.
Quindi la metodica consisteva nell’ “isolare tutti i casi” … “sospendere le riunioni pubbliche” … “cercare tutti i contatti stretti e assicurarci che siano messi in quarantena” … “limitare i movimenti”.

Il blocco a Wuhan in Cina è iniziato il 23 gennaio.
Gao nel vedere le reazioni degli altri paesi critica la leggerezza nell’uso delle mascherine che lui ritiene tassativo.
“Questo virus viene trasmesso da goccioline a stretto contatto. Le goccioline svolgono un ruolo molto importante per cui bisogna indossare una maschera, perché quando parli ci sono sempre goccioline che escono dalla tua bocca. Molte persone hanno infezioni asintomatiche e pre-sintomatiche. Se indossano maschere per il viso si può impedire alle goccioline che trasportano il virus di fuggire e infettare gli altri”.
Ma sull’origine cinese del virus l’autorità scientifica si limita ad avocare l’esito di ricerche ancora in corso. “Non ci sono prove concrete. Abbiamo avuto cluster a novembre. Stiamo cercando di capire meglio l’origine”. E sulla famosa spiegazione che tutto derivi dal mercato di Wuhan. “Penso che il mercato potrebbe essere il luogo iniziale o potrebbe essere un luogo in cui il virus è stato amplificato”.