Servizio sanitario, sempre meno risorse

L’aumento degli stanziamenti previsti ancora non pareggiano i livelli dell’inflazione

Cura per la salute sempre più alle corde. In definitiva i soldi sono sempre meno. Lo dicono i conti e i numeri che non mentono. IL governo in carica ha stabilito, in effetti, un aumento di spesa. È pari a 4238 milioni di euro. Ma, a conti fatti, calcolando l’aumento dei prezzi in tutti i settori (quindi anche le forniture sanitarie, le manutenzioni e la richiesta di personale reclutato a tempo determinato) non saranno sufficienti. Il tutto in un contesto di aumento della spesa sanitaria. In questo anno rispetto a quello precedente, è cresciuto del 2,8% (3.631 milioni di euro). L’aumento di spesa sanitaria annunciato si quantizza all’1,1% del complessivo. La spinta inflattiva nel prossimo triennio fa temere un aumento di tutti i costi ben peggiore.

Sempre per restare in categorie economicistiche il rapporto tra spesa sanitaria e Pil che avevamo conosciuto, pari al 6,7%, si ridurrà al 6,2% nel prossimo anno.

A fare l’analisi è la Nadef (Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza). A protestare è la fondazione Gimbe, molto presente in fase Covid sugli aggiornamenti statistici sugli andamenti della pandemia.

Altri segnali di diminuzione di risorse reali destinate alla Sanità si debbono guardare alle spese di personale (pagina 15 del documento di Previsione nella Nota di aggiornamento) che costituisce uno dei più grandi deficit attuali del sistema. Anche qui, a fronte delle risorse investite per il ricambio della classe medica e paramedica.