Inventare il gemello per la diagnosi del tumore

C’è una nuova frontiera per lntelligenza Artificiale. È il “gemello digitale”. L’identico della persona in carne e ossa dà allo specialista l’esatta comprensione dello stato di ogni organo e della condizione cardiocircolatoria.

Potrebbe essere questa la sintesi della cosiddetta “ OncologIA “. IL mondo digitale offre un gemello. Il quadro clinico di controllo si adotta verso di lui nel convincimento del corrispettivo nella persona reale. Si pre-tende così di avere un quadro clinico chiaro in grado di anticipare l’insorgenza di una patologia o il delinearsi di una nuova. Il modello evoluto e digitale del paziente reale offre agli operatori medici un quadro completo dei parametri che caratterizzano gli assistiti.

Sul clone si sperimentano terapie per capire quali saranno gli effetti valutando eventuali effetti indesiderati. Il Gruppo Almaviva ha realizzato il progetto. Più esattamente Almaviva Digitaltec e Almawave. Non è fantascienza bensì pratica operativa presso l’Irccs di Bari Giovanni Paolo II.

L’iniziativa ha già coinvolto tremila pazienti. Il mieloma è stata la prima categoria oncologica esaminata un terzo di quei pazienti sotto esame. Gli altri sono portatori di affezioni tumorali alla mammella. Sotto esame, come sempre, l’analisi dei marcatori genetici. Si studia così l’ereditarietà alle neoplasie con biomarcatori utili per la prognosi. Uno specifico fronte è quello di prevedere la tossicità dei farmaci utilizzati.

Si prevede che la sperimentazione sia estesa ad altre specificità oncologiche. Ma anche ad ambiti non oncologici. Il vero obiettivo primario che va al di là dell’esaltazione del risultato tecnologico ed entra invece nei percorsi di cura medica consiste nella personalizzazione della cura indirizzata al paziente nello specifico che avrà il bene di essere considerato per le sue specificità e non come rappresentante di una malattia oppure astratta categoria patologica.