Il diritto più universale ma meno finanziato

7 aprile, giornata mondiale della Salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della pandemia ha fatto molto discutere per la sua mancata capacità di dare informazioni utili per prevenire occasioni di contagio e di combatterne la diffusione. L’incapacità di dare indicazioni che superassero il livello dei consigli della nonna, più la messa sotto accusa dei no vax hanno incrinato l’immagine di questo organismo internazionale.

Un livello di intervento in grado di sollecitare una moral suasion affinché i governi dei diversi paesi nel mondo siano più attenti alla salute dei propri cittadini giunge a proposito, specialmente in Italia dove le politiche finanziarie dovranno ridimensionare il nostro welfare facendo dei tagli alla spesa pubblica. Prevedibile che ad essere penalizzata possa essere proprio la sanità, al centro di polemiche attuali proprio perché le risorse destinate sono, di fatto, diminuite perché non adeguate all’inflazione crescente.

Difficile e spesso inutile fare discorsi sulla sanità partendo solo da un asse valoriale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità però non demorde. “Le malattie e le calamità – si legge in una comunicazione ufficiale dell’OMS -incombono come cause di morte e disabilità. I conflitti devastano vite umane, causando morte, dolore e disagio psicologico. L’uso di combustibili fossili sta alimentando la crisi climatica e allo stesso tempo sta togliendo il diritto di respirare aria pulita, con l’inquinamento dell’aria interna ed esterna che miete una vita ogni cinque secondi”.

Ma il punto, si ribadisce, consiste nell’ “avere accesso a servizi sanitari, istruzione e informazione di qualità, nonché ad acqua potabile sicura, aria pulita, buona alimentazione, condizioni lavorative e ambientali dignitose e libertà dalle discriminazioni”.

E se nessuno obietta sul fatto che la salute sia un valore universale e necessario, quindi da difendere nell’interesse di tutti, si ravvisa una forte accelerazione su investimenti privati dei servizi sanitari che hanno bisogno dell’abbassamento di livello della qualità della Sanità pubblica. Così facendo sempre maggiori dislivelli, in ciascun paese, sulle possibilità di cura della persona ammalata. Sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità rileva che quattro miliardi e mezzo di cittadini nel mondo non sono coperte in modo completo da servizi sanitari essenziali. I dati sono del 2021.