Giornata Mondiale della lotta contro il Cancro

World Cancer Day è promossa dalla Union for International Cancer Control, sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità … Un convegno il 12 febbraio al Capranichetta

Sensibilizzare sull’importanza della prevenzione. L’atto di inizio di questa “giornata particolare” è stato il Duemila. Si è voluto, così, attraverso iniziative di respiro internazionale, rafforzare la conoscenza di tecniche in grado di arrivare a una diagnosi precoce affinché gli interventi siano di autentica guarigione.

E il vero obiettivo, visto che si parla di livelli internazionali, è quello di colmare il divario tra sistemi di cura e livelli di tecnologia espressi dentro questi diversi livelli. Il mondo è fatto di punte in alto e di grandi bassi, tanto da incoraggiare i cosiddetti viaggi della speranza. Con Close the care gap, allora, si è inteso dare una prospettiva alla diffusione delle conoscenze.

La prevenzione negli anni ha fatto passi da giganti. Non solo come capacità di ricezione della presenza di un tumore ma anche nella capacità di essere diffusa come capacità tecnologica. Ma è un’attività che comunque va potenziata moltissimo.

I risultati sono a portata di mano. In questa edizione non si è voluto dare il conteggio dei deceduti per cancro, perché trattasi di una realtà fin troppo chiara. Piuttosto di coloro che si sono salvati grazie a una diagnosi per tempo. In dodici anni, con dati recepiti nel 2019, si sono salvate duecentosettantamila persone. Merito della prevenzione e del progresso nella tecnologia, come nella scienza medica.

L’Istituto Superiore di Sanità ha presentato un report ricordando che il quaranta per cento dei casi acclarati di tumore potrebbero essere prevenuti con una diagnosi per tempo.

Ed anche su questo obiettivo generale che martedì 13 febbraio alle ore 17 nella Sala Capranichetta in piazza Monte Citorio l’Osservatorio Sanità e Salute promuove un’iniziativa di divulgazione su l’Oncologia del futuro. L’indirizzo delle esposizione degli esperti che interverranno mettono al centro la figura del paziente promuovendo una Medicina, in linea con le tendenze attuali, per cui è il malato il centro della terapia e non la malattia né il suo dato sociologico.