La prima visita oculistica a tre anni

Nel giorno mondiale per la salute degli occhi arriva la proposta di attivare una politica di prevenzione in età prescolare

Gli screening pediatrici debbono far parte delle misure di medicina preventiva e la visita oculistica sulla capacità visiva deve far parte di questi obbligatori oneri per i piccini. Il convegno organizzato dall’Osservatorio sanità e salute presieduto dal senatore Cesare Cursi conclusosi nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre hanno fissato questo obiettivo come irrinunciabile per la salute. A presentare i lavori del convegno il presidente della Fondazione Bietti, Mario Stirpe che si è soffermato sulla necessità di controllare che nei piccoli non ci siano vizi refrattivi non corretti. Strabismo e Ambliopia sono le due patologie che l’oculista deve sapere cogliere – ha indicato Paolo Nucci, presidente Società italiana di oftalmologia pediatrica. Preso per tempo, il bambino affetto da ambliopia può vedere recedere dalla sua malattia in età adulta. Uno sguardo nuovo è dato oggi alla prospettive offerte dalla tecnologie che mettono nelle condizioni di rilevare ogni anomalia – Ha evidenziato Matteo Piovella, presidente di Società oftalmologica italiana – Eppure, tranne per l’Emilia Romagna e la Lombardia, la prevenzione sui bambini è tornata indietro in Italia. La vista è la scommessa della Sanità.

Filippo Cruciani, docente di Oftalomologia all’Università La Sapienza, ha evidenziato il fatto che curare la vista in età infantile nella prima età scolare previene tanti problemi che si potranno riscontrarsi in età adulta. Ma a dare l’allarme sul regresso del livello di attenzione nella prevenzione dei bimbi è Matteo Piovella, presidente Società oftalmologica italiana. “Sui livelli di prevenzione siamo andati indietro in Italia – ha detto l’oftralmologo – Tranne che in Emilia Romagna e in Lombardia, il livello di attenzione sui piccoli potrebbe essere maggiore. La tecnologia oggi ci mette nelle possibilità di rilevare ogni malattia”.

La giornata di lavori si è arricchita del parere degli ortottisti. Con Beata Kopczak, ortottista, che ha bene distinto tra vista nel significato sensoriale e funzione visiva. Entrambe debbono essere controllate per seguire, passo passo, le conquiste del bambino nel campo visivo.

IL problema si concentra tutto nella “corretta prevenzione”, ha sottolineato Luigi Mele: “Il medico oculista deve essere affiancato alla figura sanitaria di riferimento che è l’ortottista”.

La voce del Ministero della salute, rappresentata dal dirigente Giuseppina Rizzo, ha informato come questi passaggi invocati durante i lavori del convegno siano tutti presenti nei nuovi LEA appena approvati ed ha indicato un nuovo protocollo siglato tra i due ministeri, della salute e dell’istruzione.

Risponde confermando questo impegno comune, la dirigente del Ministero dell’istruzione Annarosa Cicala. Le scuole debbono mettersi al passo dei livelli di prevenzione per la cura della salute che la tecnologia oggi offre.

Un saluto da parte dell’On. Ignazio Abrignani che ha evidenziato come la scommessa sulla cura per la salute oggi sia concentrata sulle due parole d’ordine: razionalizzare ed efficientizzare. E su questo doppio impegno ha salutato i convenuti e si sono conclusi i lavori per la Giornata Mondiale per la cura della salute dell’occhio.