CRAI sulla gracitola

iarcLa polemica sulle carni rosse cancerogne crea molto rumore per evidenze scientifiche già note a tutti

In una ricerca pubblicata su Lancet Oncology tutto quel che si può dire sul rapporto tra consumo di carni rosse, lavorate, con il cancro, specificamente al colon. (Il lancio delle agenzie nei precedenti giorni sulle conclusioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che metteva in relazione il cancro al colon col consumo di carni aveva creato molto allarme).

( http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(15)00444-1/abstract ).

D’altra parte le polemiche non potevano che essere prevedibili. Quantomeno per il risvolto commerciale e industriale dello specifico ambito di consumi. Ma è anche vero che il più noto degli oncologi italiani, Umberto Veronesi, non ha mai sottaciuto il temuto rapporto causa-effetto.

In una nota Ansa il responsabile delle monografie per lo Iarc (International Agency for Research on Cancer) che ha effettuato la ricerca per l’Oms ridimensiona i termini della paura determinata dai lanci di agenzia espressivamente troppo forti. Kurt Straif spiega: “La comunicazione dello Iarc afferma esplicitamente che, sebbene rischi siano stati identificati, la grandezza di tali rischi è piccola se paragonata ad altri ben noti cancerogeni come il fumo di sigaretta”.

( http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/elementiHP/2015/10/29/oms-su-carni-nessun-allarmismo-identificati-rischi_77f1c02f-ba5e-4afa-9be1-2c0e669b8c5d.html )