Case della Salute

Di là da venire la rivoluzione copernicana della sanità che dovrebbe decentrare gli ospedali per dare un servizio capillare nei territorio

Ogni Casa della Salute è diretta a una popolazione che oscilla da diecimila a cinquantamila persone. Quindi si stratta di un’ottima distribuzione nel territorio nazionale che però non riesce ancora a dare il pieno servizio o ad essere totalmente efficiente. Nel Sud d’Italia questi servizi sono maggiormente apprezzati. Chiaro. È dove la Sanità è più carente.

A dirlo un’indagine che mette insieme rilevazioni oggettive, come l’effettiva distribuzione nel territorio delle strutture e i livelli di presenza medico-infermieristica e il livello di gradimento degli utenti.

C’è Medicina Generale nella maggioranza dei casi (86%), ma nel Veneto questa percentuale si abbassa al 40%. C’è un cardiologo nel 77% dei casi, il dermatologo nel 66,1%. Il diabetologo/endocrinologo nel 50,4%, l’oculista nel 69,4%, l’ostetrico nel 38,8%, lo pneumologo nel 43,8%. Chiaramente la popolazione dei pazienti apprezza di più il servizio sanitario nelle realtà dove c’è maggiore numero di specialisti e cò avviene in meridione.